prendersi cura
Caritas Ambrosiana ha aperto questo spazio come strumento per accompagnare. E’ nato in tempo di Covid, una sfida importante e inattesa che ci ha fatto sentire tutti più insicuri e precari. Un’emergenza sanitaria che ci ha mostrato subito forti risvolti in termini di economia e di tenuta sociale, di disuguaglianze che si accentuano tra i pochi benestanti e una massa sempre più numerosa di poveri e nuovi poveri.
Caritas Ambrosiana vuol dire darsi strumenti per stare insieme alle persone che hanno bisogno di sostegno, per essere dentro alle comunità che vogliono cambiare, per esser parte attiva di quella società civile che non si è mai fermata.
Caritas Ambrosiana ha voluto e vuole attrezzarsi e sostenere i suoi volontari e operatori per trovare un nuovo modo di vedere a approcciarsi alle risorse, alle necessità dei più fragili, alle risposte da dare e alle modalità per promuovere nuovi stili di vita e di lavoro.
Vuol dire prendersi cura perché questo continua a essere un tempo di cura.
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siamo in cura
"No, non mi rassegno. Questa non è una guerra, noi non siamo in guerra.
Ma allora, se non siamo in guerra, dove siamo? Siamo in cura!
Ora, sia la guerra che la cura hanno entrambe bisogno di alcune doti: forza (altra cosa dalla violenza), perspicacia, coraggio, risolutezza, tenacia anche… Poi però si nutrono di alimenti ben diversi. La guerra necessita di nemici, frontiere e trincee, di armi e munizioni, di spie, inganni e menzogne, di spietatezza e denaro…
La cura invece si nutre d’altro: prossimità, solidarietà, compassione, umiltà, dignità, delicatezza, tatto, ascolto, autenticità, pazienza, perseveranza…
Per questo tutti noi possiamo essere artefici essenziali di questo aver cura dell’altro, del pianeta e di noi stessi con loro.
Per questo la consapevolezza di essere in cura – e non in guerra – è una condizione fondamentale anche per il “dopo”: il futuro sarà segnato da quanto saremo stati capaci di vivere in questi giorni più difficili, sarà determinato dalla nostra capacità di prevenzione e di cura
Le guerre finiscono – anche se poi riprendono non appena si ritrovano le risorse necessarie – la cura invece non finisce mai. "
Guido Dotti, Comunità di Bose (Aprile 2020)